Pagina (953/1261)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      – Non mi parlare. Lasciami dire qualche altra cosa. A torto o a ragione, se dovessi ricominciare, credo che farei lo stesso. Tu non puoi sapere che significasse volerti bene, e saper che degli antichi ricordi avrebbero potuto farti credere il contrario; sapere che qualcuno poteva esser così crudele da supporre che il mio cuore fosse falso, ed esser circondata da apparenze che confermavano questi sospetti. Ero molto giovane, e senza nessuno che mi consigliasse. Fra me e la mamma, in tutto ciò che si riferiva a te, c’era un abisso. Se io mi chiudevo in me stessa, celando l’oltraggio che m’era stato fatto, era perché ti onoravo con tutta l’anima mia, e desideravo con tutta l’anima che anche tu continuassi ad onorarmi.
      – Annie, nobile cuore! – disse il dottore. – Mia cara figlia!
      Una parola, un’altra parola! Io mi dicevo spesso che vi erano tante che tu avresti potuto sposare, che non ti avrebbero dato tanti pensieri e tanti affanni, e che avrebbero fatto di casa tua una dimora più degna. Mi dicevo che sarebbe stato meglio che io fossi rimasta la tua discepola e quasi la tua figliuola; mi dicevo che non ero fatta per la tua saggezza e la tua istruzione. Se tutto questo mi fece tacere, fu perché ti onoravo con tutta l’anima, e speravo che tu un giorno m’avresti similmente onorata.
      – Quel giorno splende da tanto tempo, Annie – disse il dottore – e non finirà mai.
      Un’altra parola! Io dopo volli... fortemente volli e mi proposi... di sopportar io sola tutto il peso dell’indegnità di uno verso il quale tu ti eri mostrato così buono.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





Mia Annie