Pagina (965/1261)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      La signorina Dartle volse il capo sdegnosamente verso di lui.
      – Scusatemi, signorina – egli disse, scotendosi dalla sua distrazione – ma nonostante tutto il rispetto che ho per voi, ho la mia dignità da far rispettare, benché io non sia che un domestico. Se il signor Copperfield desidera saper qualche cosa da me, mi prendo la libertà di rammentare al signor Copperfield che può rivolgere le sue domande a me. Anch’io ho la mia dignità.
      Dopo una rapida lotta con me stesso, mi volsi a lui e gli dissi:
      – Avete udito la mia domanda. Consideratela rivolta a voi, se volete. Che risposta mi date?
      – Signore – egli soggiunse, separando e riunendo a volta a volta quelle sue punte delicate – la mia risposta non può essere che vaga; perché abusare della fiducia del signor Giacomo di fronte a sua madre, e abusarne di fronte a voi, sono due azioni diverse. Non era probabile, io credo, che il signor Giacomo volesse incoraggiare una corrispondenza capace d’accrescere l’abbattimento e il malumore della ragazza; ma più innanzi di così, signore, non m’è possibile arrivare.
      – Nient’altro? – mi chiese la signorina Dartle.
      Accennai che non avevo più altro da dire.
      – Soltanto – ripresi, vedendo Littimer allontanarsi – che comprendo la parte rappresentata da questo individuo in tutta questa malvagia faccenda, e che gli raccomando, giacché la riferirò al galantuomo che fece da padre ad Emilia, di non mostrarsi troppo in pubblico.
      Egli s’era fermato nell’istante che avevo cominciato, e m’aveva ascoltato con la sua solita calma.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





Dartle Copperfield Copperfield Giacomo Giacomo Dartle Littimer Emilia