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      Ed era lei che domandava ora all’Emilia che cosa le fosse accaduto. Emilia glielo disse... e lei, lei... la condusse in casa sua. Sì, veramente, la condusse in casa sua – disse il pescatore Peggotty coprendosi il viso.
      Dalla sera che la nipote lo aveva lasciato, nulla l’aveva più commosso di questo atto di gentilezza. Mia zia e io non tentammo di disturbarlo.
      – Come potete immaginare, era una casetta – egli subito riprese – ma ella vi trovò un posticino per l’Emilia... il marito era in mare... e non disse nulla a nessuno e ottenne dai vicini, che non erano molti, che neppur essi parlassero. Emilia cadde malata… e ciò che mi meraviglia molto... forse la gente istruita non se ne meraviglierebbe... le uscì dalla memoria tutta la lingua di quel paese, e non poteva parlare che la propria, la quale non era capita da nessuno. Ella ricorda, come in sogno, che era coricata lì, e parlava la lingua propria, e credeva che il nostro vecchio battello fosse lì presso nella baia, e pregava e scongiurava di mandarvi qualcuno a dire che ella era in punto di morte, invocava una lettera di perdono, fosse anche d’una sola parola. In tutto quel tempo ella immaginava che l’individuo, di cui ho parlato poco fa, l’attendesse sotto la finestra o che colui che l’aveva indotta al cattivo passo s’aggirasse nella stanza... E supplicava la donna di non lasciarla prendere, pur sapendo che quella non poteva intenderla, temendo ogni momento di esser portata via. E aveva del fuoco innanzi agli occhi, e aveva del ronzìo negli orecchi; e per lei non esisteva né l’oggi, né l’ieri, né il domani; e pure tutto ciò che le non le era accaduto e che non sarebbe potuto mai accaderle le s’affollava insieme in mente, e in quella ridda turbinosa del cervello, essa cantava e rideva.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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