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      Non so dire come quella crudele signorina fosse venuta a sapere ch’ella era lì. Se l’individuo di cui vi ho già tanto parlato le avesse viste entrare, o se, come credo più probabile, lo avesse appreso dalla donna che voleva perderla, non mi importa molto sapere. Quel che m’importa è che mia nipote è tornata. Tutta la notte – disse il pescatore Peggotty – siamo rimasti insieme, l’Emilia e io. Non m’ha detto gran cosa, tenuto conto del tempo, con le parole interrotte dai singhiozzi; ed io ho appena visto il caro viso di quella che s’è fatta grande in casa mia. Ma tutta la notte ho sentito le sue braccia intorno al mio collo, e la sua testa s’è poggiata sulla mia spalla; e noi sappiamo di aver riconquistato la nostra fiducia reciproca.
      Cessò di parlare, e mise la mano a riposar sulla tavola, con un atto di decisione che avrebbe domato un leone.
      – Fu come uno spiraglio di luce per me, Trot – disse mia zia, asciugandosi gli occhi – la risoluzione che feci un giorno d’esser madrina di tua sorella Betsey Trotwood, la quale mi deluse; ma dopo, nulla avrebbe potuto darmi maggior piacere che l’esser madrina del figlio di quella povera piccina.
      Il pescatore Peggotty accennò di approvare pienamente i sentimenti di mia zia, ma non osò fare nessuna allusione verbale all’oggetto della lode di mia zia. Rimanemmo tutti silenziosi, e immersi nelle nostre particolari riflessioni (mia zia s’asciugava gli occhi, singhiozzando convulsa; e ora rideva dandosi della matta); finché non chiesi al pescatore Peggotty:


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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