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      Sapete che quando la signora Gummidge ricorda per caso il vecchio, non si può dire che sia una compagnia piacevole. Sia detto fra voi e me, signorino Davy... e voi, signora... quando la signora Gummidge comincia a piagnucolare, quelli che non hanno avuto la fortuna di conoscere il vecchio, la trovano seccante. Io che conoscevo il vecchio e apprezzavo i suoi meriti, la comprendo perfettamente; ma gli altri non la pensano allo stesso modo; è naturale.
      Mia zia e io facemmo un cenno d’approvazione.
      – Quindi – disse il pescatore Peggotty – mia sorella potrebbe... non è certo, ma potrebbe... trovar di tanto in tanto la signora Gummidge un po’ fastidiosa. Perciò non è mia intenzione lasciar la signora Gummidge con loro, ma trovarle un posto dove possa cavarsela da sola. E perciò – disse il pescatore Peggotty – intendo farle un assegno prima di andarmene, per lasciarla benino. Essa è la migliore delle donne. Non si può pretendere, naturalmente, alla sua età, che la povera donna, già così sola e abbandonata, venga a imbarcarsi e a vivere nei boschi e nei deserti d’un paese lontano. Ecco dunque ciò che ho pensato riguardo alla signora Gummidge.
      Egli non dimenticava nessuno. Pensava ai bisogni e al benessere di tutti, e non al proprio.
      – L’Emilia – egli continuò – starà con me... povera ragazza, ha tanto bisogno di pace e di riposo... fino al giorno della partenza. Si occuperà del corredo del viaggio; e spero che, accanto allo zio che le vuol tanto bene, finirà col dimenticare il tempo della sua infelicità.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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