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      Egli aveva in testa uno strano berretto rosso – non come quello dei marinai, ma d’un colore più fine; e fu visto, mentre le poche e deboli assi che lo separavano dalla morte roteavano e si rompevano, e la campana gli sonava in anticipo il mortorio, agitarlo verso di noi. Lo riveggo in questo istante, e mi parve di diventar matto, a quel gesto che mi destò la rimembranza d’un caro amico d’una volta.
      Cam guardò il mare, immobile e solo, col silenzio del respiro sospeso dietro di lui e, di fronte, la tempesta, in attesa che un’enorme ondata si ritirasse: poi con un’occhiata a quelli che tenevano la fune che gli era legata alla cintura, balzò in mare, e cominciò subito a lottare con le onde, levandosi con le colline, cadendo con le vallate, perduto sotto la schiuma, e poi respinto alla spiaggia. Fu tirato in fretta su.
      Era ferito. Dal punto dove stavo, lo vidi con la faccia insanguinata; ma egli non se ne diede pensiero. Mi parve che concitato desse qualche istruzione per esser lasciato più libero – a quel che potei giudicare dal movimento del braccio – e poi si lanciò come dianzi.
      E si diresse verso la goletta, levandosi con le colline, cadendo con le vallate, perduto sotto i monticelli di spuma, respinto verso la riva, poi scagliato verso la goletta, in una lotta aspra e arditissima. La distanza era un’inezia, ma la forza del mare e del vento la faceva mortale. Finalmente egli raggiunse la nave. Era così da presso che con un altro solo dei suoi sforzi vigorosi vi si sarebbe aggrappato; ma ecco un’altra montagna d’acqua verde muoversi, di dietro la nave, verso la sponda.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261