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      Parve ch’egli vi saltasse dentro con un gran balzo; e la goletta era scomparsa.
      Nel correre verso il punto dove egli veniva ritirato, vidi turbinare nel mare, come se si fosse rotta semplicemente una botte, alcuni frammenti del naufragio. Su tutti i visi era dipinta la costernazione. Cam fu tirato ai miei piedi... insensibile... morto. Fu portato nella casa più vicina; e io, non più impedito da nessuno, ora, rimasi accanto a lui a tentar con tutti i mezzi per farlo tornare in vita; ma la grande ondata l’aveva colpito a morte, e il suo cuore generoso s’era calmato per sempre.
      Mentre stavo accanto al letto, dopo che ogni speranza era abbandonata e tutto era finito, un pescatore che mi conosceva fin da quando io e l’Emilia eravamo bambini, sussurrò il mio nome alla porta.
      – Signore – egli disse, con la faccia abbronzata solcata di lagrime, e le labbra tremanti del color della cenere – volete venire un momento?
      L’antico ricordo che s’era ridestato in me era nel suo sguardo. Gli chiesi, atterrito, appoggiandomi al braccio che egli mi offriva per sostenermi:
      – È venuto a riva un corpo?
      Egli disse: – Sì.
      – Lo conosco, forse? – gli chiesi. Egli non rispose.
      Ma mi condusse alla sponda, e lì, dove io e l’Emilia avevamo cercato le conchiglie – lì dove erano sparsi dal vento alcuni frammenti del vecchio battello distrutto dall’uragano la sera innanzi – fra le rovine della casa che egli aveva disonorato – lo vidi allungato con la testa sul braccio, come lo avevo visto nel letto del convitto, di Salem House.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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