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      Se mai ho stimato e onorato qualcuno al mondo, quegli è stato il pescatore Peggotty.
      Gli estranei lasciavano rapidamente il bastimento. Mi rimaneva ancora una gran prova da compiere. Gli riferii ciò che m’aveva incaricato di dirgli al momento della partenza l’anima nobile che se n’era andata. Egli ne fu profondamente commosso: ma quando, a sua volta, mi incaricò di molti saluti affettuosi per colui che non sentiva più, io fui più commosso di lui.
      Era il momento di separarci. Lo abbracciai presi il braccio della mia vecchia domestica piangente, e m’allontanai in fretta. Sul ponte, mi congedai dalla povera signora Micawber, che vegliava inquieta sulla sua famiglia anche allora; e l’ultima cosa che mi disse fu che lei non avrebbe mai abbandonato il signor Micawber.
      Ridiscendemmo nella nostra barca, e poco lungi ci fermammo per vedere il bastimento muoversi. Era un tramonto calmo e radioso. La nave si dondolava fra noi e la luce rosea, e su quello sfondo lucente si delineava ogni corda, e ogni particolare dell’attrezzatura. Non avevo mai assistito a uno spettacolo così bello, così melanconico e così pieno di speranza: il bastimento stava come in gloria sull’acqua agitata, coi parapetti gremiti di passeggeri, tutti a testa nuda e silenziosi.
      Silenziosi per un istante solo. Come le vele si scossero al vento, e il bastimento cominciò a muoversi, ecco da tutte le barche levarsi tra fragorosi evviva, che furono ripetuti a bordo, e rimandati, ed echeggiati, e riecheggiati. Mi sobbalzò il cuore, quando udii le grida e vidi l’ondeggiare dei cappelli e dei fazzoletti.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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