Pagina (1194/1261)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Anche in quel momento, si mise la mano in tasca non appena poté distrigarla, e parve sollevato nel tenerla al sicuro.
      – Ahimè, signore! – disse il signor Chillip, contemplandomi con la testa da un lato. – Siete il signor Copperfield. Bene, signore, credo che vi avrei riconosciuto, se mi fossi presa la libertà di guardarvi più da vicino. Vi è una grande rassomiglianza fra voi e il vostro povero padre, signore.
      – Non ho avuto mai la felicità di veder mio padre, signore – osservai.
      – Verissimo, signore – disse il signor Chillip, nel suo tono più dolce. – Ed è una gran disgrazia, sotto tutti i rapporti. Noi non ignoriamo, signore – disse il signor Chillip lentamente, scotendo di nuovo il capo – la vostra fama nel nostro cantuccio di mondo. Vi dev’essere un gran fervore qui, signore – disse il signor Chillip picchiandosi la fronte con l’indice. – Forse è un’occupazione che vi stanca molto, signore?
      – Dove state ora? – chiesi, sedendomi accanto a lui.
      – Mi sono stabilito a poche miglia da Bury St. Edmond’s, signore – disse il signor Chillip.
      – Mia moglie ha ereditato dal padre una piccola proprietà lì vicino; io ho ottenuto un posto lì, e non vi dispiacerà d’apprendere che vi faccio buoni affari. Mia figlia, ora, è divenuta grande – disse il signor Chillip, dando al capo un’altra piccola scossa. – Sua madre ha dovuto aggiungerle due bordi alla gonna la settimana scorsa. Come passa il tempo, signore!
      Giacché l’ometto, facendo questa riflessione, si portò il bicchiere vuoto alle labbra, gli proposi di farselo riempire e di volergli tenere compagnia con un altro.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





Chillip Siete Copperfield Chillip Chillip Chillip Bury St Chillip Chillip