Pagina (1228/1261)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quando ripenso ai miei trascorsi e alla mia precedente condizione, son persuaso che questo sarebbe per voi il miglior partito. Compiango tutti quelli che non son condotti qui.
      Egli si ritrasse nella sua cella, in mezzo a un piccolo coro d’approvazioni; e rinchiuso che fu, Traddles e io cacciammo un sospiro di sollievo. Quello sfoggio di pentimento mi fece nascere il desiderio di sapere che cosa avessero fatto quei due tomi per essere lì in prigione. Ma su questo sembrava che essi non avessero avuto nulla da dire. Mi rivolsi a uno dei due carcerieri, che, da certi indizi nei loro visi, mi pareva non dessero gran peso a tutta quella commedia.
      – Sapete – dissi, mentre traversavamo il corridoio – con qual reato s’è espressa l’ultima follia del Ventisette?
      Mi fu risposto che era stato con un reato bancario.
      – Una frode contro la Banca d’Inghilterra? – chiesi.
      – Sì, signore, frode, falso, e complotto, perché era con altri. Era lui che dirigeva. Si trattava d’una grossa somma. La sentenza fu di condanna alla deportazione a vita. Il Ventisette, più astuto di tutti, s’era quasi tenuto al sicuro. Ma la Banca poté snidarlo... per fortuna.
      – E il Ventotto che ha fatto?
      – Il Ventotto – rispose il mio informatore, parlando sempre a voce bassa e di sopra la spalla, per non farsi sorprendere da Creakle e dagli altri, mentre s’andava per il corridoio, a dir male di quegli innocenti – il Ventotto (condannato anche lui alla deportazione) entrò in servizio d’un giovane, e lo derubò di qualche cosa come duecento sterline in denari e oggetti preziosi, alla vigilia della sua partenza per l’estero.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





Traddles Ventisette Banca Inghilterra Ventisette Banca Ventotto Ventotto Creakle Ventotto