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      E questo pesce si dice nudrirsi di oro, oltre che è raro, e di sapore perfettissimo; e di tanta stima, che fu celebrato dal Fracastoro. E'l Pierio ne' suoi versi latini finse questa favola: la quale è, che Catullo partendosi da Sermione, e navigando per il Lago, hebbe un fortunale: per il quale affondandosi la sua barchetta, salvandosi egli per esser vicino al lito, fece perdita di alcuni suoi libri, i quali erano scritti in carta pergamina; e questi libri si trasformarono in Carpioni.
     
      MAR. Non so, se la favola stia propriamente a questo modo: ma so bene, che egli fa questa trasformatione: la quale è ridicola, percioche al tempo di Catullo gli Dei non facevano piu queste mutationi. E lasciando il motteggiare, danna molto il Bembo l'audacia di alcuni moderni, che si hanno presa autorità di far trasformationi, parlando puntalmente del Pontano, che molte ne fa nella sua Urania; e tassando ancora copertamente il Sannazaro: che fa la trasformatione delle Ninfe in salice. Ma che dinoterebbe il Carpione?
     
      COR. Che colui, a cui si mandasse, fosse di bello e grande animo, per rispetto dell'oro; di cui dicono questo pesce nudrirsi, e raro e segnalato in virtù, per esser il medesimo pesce di cosi grato cibo e sapore.
     
      MAR. Chi mandasse una Anguilla?
     
      COR. L'Anguilla è, come la biscia, lubrica e veloce, ne il suo cibo è sano: ma tuttavia gratissimo, come la carne del Porco. Direi adunque, che significasse volubilità, cattivo animo, & huomo adulatore, che si sa far grato con le parole, ma dannoso, & ingannevole.


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Dialogo dei colori
di Lodovico Dolce
1565 pagine 133

   





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