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      Onde si dice, che i cacciatori volendo pigliarle, empiono certi bolzacchini di tenacissimo vischio: e poi se ne calzano un paio, essendo dalle Scimie veduti: le quali si riparano su gli alberi. Poscia discostandosi alquanto, le Scimie saltando gių da gli alberi, corrono ai bolzachini; e volendo calzargli, rimangono attaccate nel vischio. E cosi si prendono. Potrebbe adunque significare, che colui, a cui una di queste bestie si mandasse, havesse somiglianza di huomo, ma non fosse huomo.
     
      MAR. Chi mandasse a donare una Girafa?
     
      COR. Dimostrerebbe, che l'huomo, a cui la donasse, fosse cosi contrafatto di cervello, come quella bestia č di membri.
     
      MAR. Chi mandasse a donare una insalata di varie herbe?
     
      COR. Piacemi, che senza scelta alcuna, tu mi dimandi quello, che in mente ti viene. Significherebbe, che colui fosse cosi d'intelletto vario, come fossero varie quell'herbe. Ma questa tua salata mi fa venire in memoria una piacevole risposta, che fece il Filosofo Marcadeli ad alcuni, che gli dimandavano per ischerzo, come la insalata fosse chiamata dai Latini. Rispose egli; i Latini non usavano altra insalata, che di Lattuca, ne vi so io dire, come essi la condivano. Ma ben vi dico, ch'ella latinamente si puo dire sal herba acetolium. E tra le stanza Perugine ho io gia udito cantare a Giuliano di Marc'Antonio d'Urbino questa molto ingeniosa e piacevole.
      Udito ho dir, che gran virtų si trovaNe le parole, ne l'herbe, e ne' sassi.
      Provate ho le parole, e non mi giova,
      Perduto ho le parole, il tempo e i passi.


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Dialogo dei colori
di Lodovico Dolce
1565 pagine 133

   





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