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      E cosi nel vero è, che alcuni sono tanto veloci e precipitosi nelle attioni loro, che è troppo; & altri cosi pegri, che rade volte fanno cosa, che riesca bene. Bisognerebbe adunque, che havessero in memoria il motto di Tiberio, con la Impresa del delfino, e dell'ancora: e che lo ponessero in opra.
     
      MAR. Chi mandasse una Palla da vento?
     
      COR. Noi veggiamo la Palla esser qua e la gettata secondo che ben torna a chi giuoca. Onde potrebbe significare, che colui, a cui si mandasse, dipendesse dallo arbitrio di altrui: ne facesse mai cosa a util suo.
     
      MAR. Chi mandasse una Nave con le vele gonfie?
     
      COR. Esorterebbe a far qualche impresa, & a seguitare il corso, che li fosse posto innanzi dalla occasione, e dalla fortuna. E in quanto non si puo dal vento comprendere a pieno il buon viaggio di alcun legno, perche il vento in un tratto si puo cangiare; e molte volte aviene, che le navi insino nel porto affondano; dinoterebbe ancora, che colui dovesse esser molto bene accorto nel negociare, accioche gli havesse a seguire buono e lieto fine. Onde il Bembo tolse volentieri la metafora della nave in questo Sonetto:
      Se tutti i miei primi anni a parte, a parteTi diedi Amor; ne mai fuor del tuo Regno
      Posi orma, o vissi un giorno, era ben degno,
      Ch'io dovessi attempato omai lasciarte:
      E da tuoi scogli a piu secura parteDrizzar la vela del mio stanco legno;
      E volger questi studi e questo ingegnoAd honorata impresa, e miglior arte.
      E'l Petrarca.
      Del mio cor Donna l'una e l'altra chiaveHavete in mano; e di cio son contento,


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Dialogo dei colori
di Lodovico Dolce
1565 pagine 133

   





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