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      Due stāvano attenti; črano due margnucconi. Quanto ad Alberto, uso alla quiete di una pėccola scuola, tenea la testa intronata, allocca, da veneziano sbalzato dalla sua morta laguna in una via di Londra.
      E, pria ch'ei vi facesse l'orecchio, cōrsero settimane; potč solo allora capire tra chi si trovava.
      Ei si trovava in mezzo a una turba di giovanetti con il prųrito nell'ānima. Qualcuno avea intravisto cose non sospettate. Gli altri s'črano affollati intorno allo scopritore, cercando essi pure vedere, chiedendo l'un l'altro. E lė, nuove parole venėvano mormorate e si stancāvano i dizionari pių del dovere e circolāvano alla nascosa imāgini e libri, di que' che včndonsi con la mano sinistra.
      E i giovanetti, allora, non ridčvano pių alle ambėgue spiritositā de' babbi e de' zii; invece, arrossėvano. A volte, alcuno, fuggėa il bacio di mamma.
      Ma che ha il nostro Giorgetto? questa dicea al marito, la sera Come ingiallisce, n'č? e ricordava il latte-e-vino fanciullo di due anni addietro.
      Bah! rispondeva il grosso papā volgčndosi fra le coltri mali di giovinezza Sogghignava un pochino, poi si metteva a russare.
      O spose! - sospirava la mamma a che verginitā e candore?
      E intanto il Giorgetto imbalogiva vieppių; avvelenava l'ānima sua e il sāngue de' futuri figli.
      Osserva il mio amico "tu calchi troppo la penna" Vero; ma quė non sono io che pensa, č Alberto; e, in via morale, ciascuno, vede... quello ch'č predisposto a vedere.
      In veritā, ben pochi de' compagni di Alberto črano quel che sembrāvano o volčan sembrare.


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Vita di Alberto Pisani
di Carlo Dossi
pagine 177

   





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