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      Altre notizie intorno al giòvane bruno, Claudia le ebbe da cui meno pensava, da un cugino di lei, Pietro Bareggi. Chi lo conobbe?... un mangia-dormi a faccia da mascarpone?... con un eterno sorriso a crètta?... un seccatore atroce?... No? Già; i connotati sono un po' troppo comuni. Pietro faceva assiduamente la corte alla bella cugina, e in generale s'avea per il suo sposo futuro. Nondimeno, se è vero che molti folletti in gonnella lo sospiràssero come un marito completo, io v'assicuro che la nostra ragazza la pensava diverso.
      Bene, questo Pietro Bareggi, uscendo un dopopranzo in carrozza con la cugina e il padre di lei (un mezzo accidentato e tutto acciucchito, antico bevone in cui s'era rifatto al rovescio il prodigio delle nozze di Cana) Pietro, dico, salutò il bel giòvane bruno, che rincasava in quel punto.
      Lo conosci, tu? disse con vivacità la ragazza.
      Nòta, lettore, che Claudia con quel suo allocco parente, stava sempre imbronciata; sul dimandare, mai; sul rispòndere, rado; e, puta il caso, con dei sì o dei no. L'inaspettato favore die' quindi un sorriso al pòvero babbio, che:
      Altro! disse, e cominciò a narrarle (avvèrti ancora, lettore, che, per amor tuo, insàlo tanto o quanto il suo parlare fàtuo) com'egli, due o tre estati prima, avesse conosciuto a Nizza, mentre vi ranocchiava, in quel giòvane bruno, un tale Guido Sàlis, conte, ricco allora da parte di madre di un diecimila e passa lire di rèndita. Ma, Guido, avea per babbo uno strappacasa, giocatore finito e di Borsa e di bisca.


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Vita di Alberto Pisani
di Carlo Dossi
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