Pagina (97/177)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E Alberto? Alberto ivi cercava caldo e appetito. Pur vi raccolse di più.
      Un dì, tenendo entro la fitta dei paracarri luttuosi, presso del muro, scoprì, seduto sur i calcagni, un uomo o meglio l'ombra di un uomo, che distaccava le brònzee lèttere di una iscrizione.
      Alberto ristette a guardarlo. Ma fu anche veduto. Il ladro, spesso, con sospettosa inquietezza volgeva lo sguardo. E il ladro arrossò:
      Signore disse muojo di fame io... e i morti non mangiano.
      Sia! Alberto sclamò, die' un'alzatina di spalle, e continuò la sua via. Poi riflettè: una menzogna di meno
      E un'altra volta, a una fossa novellamente scavata, ei s'incontrò in un convoglio funèbre. La pretendeva il convoglio alla seconda di classe, ma fuor mostrava i gòmiti della terza. Oh meglio! i preti non avèano troppo storiato il pòvero morto in chiesa.
      Quanto allo strato, bianco. Alberto, di bella prima, pensò ad uno di que' Regi Impiegati, cèlibi, egoisti fin alla sèttima pelle, i quali, messa la pezza della giubilazione, tìrano là, in barba al governo, oltre il nùmero sommo del lotto; poi, a qualcuna di quelle vecchie prudenti, morte zittelle, perchè vissute a mostrini; e fece per slontanarsi.
      Ma in quella... soffio imponente di naso. Non gli è il baleno a un discorso? Infatti, come Alberto si volge, vede un bottacciuto pretone (sùcido, ben'inteso) in nicchio e calzetta, porsi sul monticino che costeggia la buca. Dentro di cui è scesa la scricchiolante cassa, e resta con un sordo lamento. E allora, i pochìssimi astanti, tutte quasi ragazze, le quali senza risparmio lasciàvano lagrimare e i loro begli occhi e le lor smilze candele, si aggrùppano intorno.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Vita di Alberto Pisani
di Carlo Dossi
pagine 177

   





Alberto Alberto Regi Impiegati Alberto