Pagina (132/177)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Nel dopo-cena di jeri, il dottore si avvicinò alla signora Vanelli, e con quel suo fraseggiare a rilento, però stavolta un po' brusco, quasi instizzito con le parole che era per dire:
      Crede proprio chiese che la idropatìa possa giovare a sua figlia?
      La signora Vanelli ne sobbalzò. Debolmente poi (con una voce sicura come quel che diceva) ma sì, credo rispose; e dopo una pàusa, una pàusa durante la quale il cuore suggerì forse a lei argomenti che la ragione taceva certo riprese le mani della mia Ida tòrnano a farsi caldine... Ida...
      Il dottore si allontanò con dispetto.
      Oh le mamme! o indovìnano troppo, o non vòglion capire una goccia. Di chi, rispòndimi tu, poteva èssere il caldo, quando la disgraziata madre stringeva passionatamente le inerte mani della figliola?
      Stà un fatto; tutti quegli altri signori, che gliele serràvano, dicèvan poi sempre tra loro "è ghiaccio"; specialmente dicèvanlo que' giovanotti, che si occupàvano con tanta premura di lei; dimandàndole "e come stava? e se l'affanno diminuiva?" raccomandàndole di ripararsi bene dal freddo, di coricarsi non tardi... Ve'? come s'interessàvano alla sua salute!
      E, allora, la slisa fanciulla saliva silenziosamente, di un'andatura stracca, le scale... verso la cuccia. Là si lasciava svestire al par di una bàmbola, si raggruppava nella sua nanna, la testa sotto le coltri, e cominciava smorzando contra i guanciali i singhiozzi a nicchiare. Pure, làgrime non ne venìvano giù. Gli occhi della fanciulla si èrano asciutti di quell'aquitrìno in cui la pupilla nuota e ne è la visìbile ànima.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Vita di Alberto Pisani
di Carlo Dossi
pagine 177

   





Vanelli Vanelli Ida