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      Le attuali forme sociali hanno portato alle guerre di carattere nazionale, ossia alle guerre che coinvolgono nella mischia popoli interi: e, poiché l'evoluzione dell'assetto sociale si mantiene decisamente su questa via, è da prevedersi - nei limiti entro i quali debbono contenersi le previsioni umane - che il carattere degli eventuali futuri conflitti si manterrà nettamente nazionale.
      Invece, pur restando negli angusti limiti delle umane previsioni, si può, con tutta sicurezza, affermare che la forma dei futuri eventuali conflitti verrà a mutare radicalmente.
      La forma della guerra - ed è la forma che interessa essenzialmente gli uomini di guerra - dipende dai mezzi tecnici di cui si dispone. È noto quale influenza, sulle forme della guerra, ebbe l'introduzione delle armi da fuoco; eppure l'arma da fuoco non fu che un perfezionamento delle armi da gitto utilizzanti l'elasticità di materiali solidi (archi, baliste, catapulte, ecc.). Siamo stati noi stessi testimoni della influenza che ebbero, sulle forme della guerra terrestre, la introduzione delle armi a tiro rapidissimo a piccolo calibro unitamente al filo di ferro, e, su quelle della guerra marittima, l'impiego dei sommergibili(1). Abbiamo anche assistito all'introduzione negli usi di guerra di due altri mezzi completamente nuovi: dell'arma aerea e dell'arma venefica: ma essendo queste due armi ai loro principi e possedendo caratteri completamente diversi da tutte le altre, non abbiamo ancora potuto renderci un conto esatto della loro influenza sulle forme della guerra.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207