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      La Germania è stata disarmata delle vecchie armi e le si impedisce di tenere forze armate del vecchio stampo. Essa, che ben difficilmente potrà rassegnarsi a permanere in uno stato di inferiorità, è tratta, dalla necessità, a ricercare i mezzi per conseguire la propria rivincita al di fuori di quelli che le sono stati tolti e proibiti. La Germania gode del primato mondiale sia nel campo chimico-batteriologico sia in quello meccanico; si manifestano sintomi dai quali si può inferire che la Germania pensa già a ciò, ed è da prevedersi che essa riuscirà a perfezionare, con quella intensità e serietà di lavoro che la distinguono, le nuove armi nei suoi gabinetti scientifici e sperimentali, là dove ogni controllo - se simili controlli potessero mai essere efficaci - è vano.
      Indipendentemente da quanto può fare la Germania, sta il fatto che non è possibile non riconoscere un valore alle nuove armi e di questo valore non tener conto negli apprestamenti della Difesa nazionale. Ma per tenerne il giusto conto bisogna, anzi tutto, formarsi un'idea, per quanto si può, precisa ed esatta di questo valore, sia in modo assoluto che in modo relativo rispetto a quello delle armi di terra e di mare.
      Tale è appunto lo scopo principale di questo saggio.
     
     
     
      CAP. II
     
      LA POSSIBILITÀ NUOVA
     
      Fino a quando l'uomo restò inesorabilmente avvinto alla superficie della terra, fu costretto a svolgere tutte le sue attività su tale superficie, adattandole ad essa. La guerra, costituendo una attività necessitante, per la sua esplicazione, movimenti di forze, fu intimamente legata alla superficie della terra, che le impose le sue condizioni e ne determinò le caratteristiche essenziali.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





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