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      La costruzione di una adeguata quantità di tali mezzi aerei non richiede risorse eccezionali. Materie attive, esplodenti, incendiarie e venefiche si fabbricano correntemente. Una flotta aerea atta a rovesciare centinaia e centinaia di tonnellate di tali materie attive è di agevole costituzione. L'ordine di grandezza delle offese aeree, sia dal lato materiale che dal lato morale, è superiore all'ordine di grandezza di tutte le altre offese conosciute.
      Chi possegga il dominio dell'aria e disponga di una adeguata forza offensiva, mentre da un lato preserva tutto il proprio territorio ed il proprio mare dalle offese aeree nemiche e toglie all'avversario la possibilità di qualsiasi azione ausiliaria aerea (concorso degli aerei alle operazioni di terra e di mare), dall'altro si trova in grado di esercitare sul nemico azioni offensive di un ordine di grandezza terrificante, contro le quali all'avversario non resta alcun modo di reagire. Mediante tali azioni offensive può tagliare l'esercito e la marina nemica dalle loro basi ed esercitare nell'interno del paese avversario distruzioni d'ogni genere, atte a spezzare rapidamente la resistenza materiale e morale.
      Tutto ciò rappresenta una possibilità attuale, non avvenire. E questa possibilità attuale dice che conquistare il dominio significa vincere, ed essere battuti nell'aria significa essere vinti e costretti ad accettare quelle qualsiasi condizioni che al nemico piaccia imporre.
      Tale è la conclusione alla quale siamo giunti, partendo da dati di fatto positivi ed attuali e procedendo con un ragionamento logico e serrato.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207