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      Dissi che il dirigibile doveva morire di fronte al nuovo mezzo che avrebbe certamente dominato. E tutto ciò che dissi allora si andò mano mano verificando, esattamente.
      Ma non predissi nulla. Mi limitai semplicemente a prendere in esame il nuovo problema, ed a ragionare su dati di fatto positivi, e non esitai ad esporre le conseguenze che trassi dai miei ragionamenti, nonostante che, allora, potessero sembrare, come sembrarono, paradossali. Possedevo la certezza matematica che i fatti mi avrebbero dato ragione. Forse questa certezza derivò in me da un abito mentale positivistico generato dallo studio delle scienze esatte.
      Quando, ragionando colla ferrea logica del calcolo, vi fu chi poté assicurare dell'esistenza di un pianeta sconosciuto, fornendo i dati necessari all'astronomo per scoprirlo; quando, ragionando matematicamente, si giunse a scoprire le onde elettro-magnetiche, fornendo ad Hertz i dati per rilevare sperimentalmente; si deve aver fede nella potenza del ragionamento umano, come vi ebbero fede l'astronomo che scoprì materialmente Nettuno, ed Hertz quando cercò di far scoccare la scintilla nell'anello aperto. Ben altrimenti astruse erano queste verità di quelle che, ragionando, io poteva sicuramente affermare.
      Ora io domando ai miei lettori che si arrestino a considerare colla propria mente quanto ho esposto - l'argomento lo merita - per giungere ad una conclusione personale esatta e precisa.
      Il problema non ammette mezze soluzioni. È o non è. Io dico: bisogna, nella preparazione della Difesa nazionale, mutare completamente indirizzo, perché la forma delle eventuali guerre a venire sarà completamente diversa da quella del passato.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





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