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      Se per decidersi si aspetta l'esempio altrui, è evidente che si rimane indietro; e rimanere indietro in questo periodo, vuol dire venir battuti, in caso di guerra.
      E, come ho già accennato, si verifica attualmente questo fatto curioso: l'Intesa, per assicurarsi contro le possibili velleità di rivincita tedesca, ha messo la Germania nelle condizioni di gettarsi risolutamente sulla via che più sicuramente può condurla alla rivincita.
      Di fatto, la Germania, impedita di armarsi per terra e per mare, sarà indotta ad armarsi nell'aria. Come vedremo, una forza aerea atta a conquistare il dominio dell'aria, specie in questo primo periodo, esige mezzi molto limitati, poco personale, poche risorse, e tutto può venire predisposto senza risvegliare l'attenzione dei probabili avversari: l'attrattiva di liberarsi, con grande facilità, dal gioco impostole trascinerà certamente la Germania sulla nuova via(2).
      Questa nuova via è economica. Essa permette di provvedere alla Difesa nazionale con un dispendio di energie e di risorse molto minore, quando si diano i giusti valori rispettivi alle armi del cielo, della terra e del mare.
      Ricordiamo che, in Inghilterra, vi sono già stati degli ammiragli che si sono posti il problema se è più conveniente costruire dreadnoughts oppure aeroplani: ricordiamo che negli Stati Uniti si sono già fatti esperimenti pratici, i quali hanno dimostrato che, mediante aeroplani, si possono affondare corazzate.
      Ci troviamo in quell'ora nella quale non è più possibile ignorare il problema, ed è necessario, invece, guardarlo nel bianco degli occhi per prendere una risoluzione decisa nell'interesse della Difesa nazionale.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





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