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      Nessun indizio può, a priori, illuminare il nemico sul punto che verrà attaccato. L'attaccante viene a possedere, nella maggior misura, il vantaggio costituito dall'iniziativa delle operazioni. Data l'incertezza in cui è possibile mantenere il nemico fino all'ultimo momento, è ben difficile che l'Armata Aerea attaccante incontri la massa delle forze aeree avversarie e debba respingerle per adempiere la sua missione offensiva contro la superficie. In generale, per quanto faccia il nemico, questo non potrà opporsi che con una parte delle sue forze.
      Per poco che una Armata Aerea sia forte, ossia possegga un certo numero di unità da bombardamento di superfici distruggibili convenienti, l'attacco non sarà diretto contro un punto ma contro un certo numero di punti situati in una stessa zona.
      Così, come ogni unità da bombardamento possiede la capacità di una superficie distruggibile determinata, l'Armata Aerea possiede una capacità distruggibile di una certa zona determinata e proporzionale al numero delle squadriglie da bombardamento che la costituiscono.
      Un'Armata Aerea che possegga 50 unità da bombardamento, ciascuna della superficie distruggibile di 500 metri, può, in un solo volo, distruggere completamente 50 obbiettivi nemici, centri abitati, magazzini, centri ferroviari, stabilimenti, ecc.
      Ora, se dopo aver delimitato, come ho detto, il territorio ed il mare nemico sul quale l'Armata Aerea può agire in massa, si fa uno studio degli obbiettivi che in tali limiti sono contenuti, è agevole suddividere, secondo opportunità, il territorio ed il mare soggetti in zone distruggibili contenenti ciascuna 50 obbiettivi.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





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