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      Ammettiamo, sempre in via di ipotesi, che la Germania possegga una Armata Aerea e la Francia l'attuale aviazione militare: in questo caso, se la Germania si decidesse ad attaccare la Francia, le converrebbe, nella prima giornata di operazioni, distruggere 50 stabilimenti d'aviazione francese, oppure gettare 50 superfici distruggibili su Parigi e dintorni, per togliere alla Francia non la sua aviazione, ma il suo cervello?
      Così pure il raggruppamento degli obbiettivi in zone e la successione nella distribuzione delle zone dipendono da fattori diversissimi e possono avere una grande influenza sul complesso delle operazioni aeree.
      Su questo argomento non credo possibile si possano definire norme particolareggiate. Basterà tenere presente il seguente principio, analogico ad un principio che regge anche la guerra terrestre e quella marittima:
      Arrecare all'avversario il massimo danno il più rapidamente possibile.
      Da questo principio scaturisce immediatamente la convenienza d'iniziare la guerra aerea di sorpresa.
      Un'Armata Aerea di forza competente possiede tale una potenza offensiva da poter produrre, contro un nemico non pronto, danni così gravi ed irreparabili da determinare, in pochissimi giorni, la sconfitta più completa.
      Per rendersi ragione della verità di una tale affermazione prego i miei lettori di risolvere, essi stessi, i seguenti problemi.
      Ammesso che un eventuale nostro nemico possegga una Armata Aerea provvista di unità da bombardamento della superficie distruggibile di 500 metri di diametro e di un raggio di azione adeguato:


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





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