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      Pensi poi che una Armata Aerea, della potenzialità giornaliera di 50 superfici distruggibili di 500 metri di diametro, può esigere, sia pure impiegando le unità un giorno sì e l'altro no, allo stato attuale delle cose, un migliaio di apparecchi, ai quali possono corrispondere qualche migliaio di uomini come personale di bordo.
      E concluda.
      Io desidero solamente insistere su di un punto, e cioè sulla grandezza degli effetti morali che una simile azione aerea può conseguire: effetti morali che possono avere una influenza ancora maggiore che non gli stessi effetti materiali.
      Su di un centro abitato, anche assai vasto, l'azione di una sola unità da bombardamento, inserendovi la propria superficie distruggibile, ad esempio di 500 metri di diametro, non può mancare di produrre un effetto enorme. Immaginiamoci una grande città che, in pochi minuti, veda la sua parte centrale, per un raggio di 250 metri all'incirca, colpita da una massa di proiettili del peso complessivo di una ventina di tonnellate: qualche esplosione, qualche principio d'incendio, gas venefici che uccidono ed impediscono di avvicinarsi alla zona colpita; poi gli incendi che si sviluppano, il veleno che permane; passano le ore, passa la notte, sempre più divampano gli incendi, mentre il veleno filtra ed allarga la sua azione. La vita della città è sospesa; se attraverso ad essa passa qualche grossa arteria stradale, il passaggio è sospeso.
      Ma ciò che avviene in una città può, nello stesso giorno, prodursi in 10, 20, 50 grossi centri abitati di una determinata zona.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





Armata Aerea