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      Quindi la guerra aerea è la lotta per il dominio dell'aria, e la conquista del dominio dell'aria è l'unico scopo che deve prefiggersi la guerra aerea.
     
     
     
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      Per privare il nemico dei suoi mezzi di volo, bisogna distruggerglieli ovunque si trovino: nell'aria o sulla superficie.
      Quindi perché una A. A. risulti idonea alla lotta per la conquista del dominio dell'aria, bisogna che sia idonea ad esplicare la sua azione distruttiva sia nell'aria che sulla superficie.
      Nell'aria un mezzo aereo non può distruggerne un altro che mediante un combattimento aereo, cioè esercitando contro l'avversario una azione di fuoco più efficace di quella alla quale può venire sottoposto dall'avversario. Vale a dire: l'azione distruttiva nell'aria non può essere svolta che da mezzi aerei adatti al combattimento nell'aria, mezzi che, per semplicità, ho chiamato da combattimento.
      Per distruggere un mezzo aereo situato sulla superficie è necessario raggiungere la superficie con mezzi distruttivi. Ciò, in linea generale, non si può effettuare che mediante il bombardamento.
      Ne consegue che la distruzione dei mezzi di volo avversari che si trovino sulla superficie non può essere compiuta che mediante mezzi da bombardamento. Perciò l'A. A. deve possedere mezzi da combattimento e mezzi da bombardamento.
     
     
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      Così per una via diversa sono giunto alla stessa conclusione formulata nella prima edizione de "Il D. dell'A.". Ma non è male insistere.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207