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      Non bisogna confondere il raggio d'azione di un apparecchio col raggio d'azione dell'A. A., che può risultare di gran lunga inferiore a quello degli apparecchi che la costituiscono.
      Una A. A. che intenda agire in massa deve anzitutto adunarsi, poi operare, e quindi sciogliersi e rientrare alle proprie basi. Il raggio d'azione di una A. A. è uguale al raggio d'azione degli apparecchi che la costituiscono, meno due volte la distanza dal punto di adunata alla base più lontana da tale punto.
     
     
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      Da questa considerazione deriva l'importanza della dislocazione delle basi aeree, ossia delle località ove debbono posare sulla superficie gli elementi di una A. A.
      È evidente la convenienza di dislocare le basi aeree in modo che esse si presentino ad una distanza presso a poco uguale dal punto di adunata e più che sia possibile accostate a tale punto.
      Ma(13) i punti di adunata possono variare a seconda del nemico che ci si può presentare, e talvolta, anche, a seconda dell'operazione che si intende svolgere su di un determinato nemico. Da ciò deriva la necessità di disporre di numerose basi più o meno raggruppate in modo da potere utilizzare nel miglior modo possibile il raggio d'azione dei singoli apparecchi affinché sia possibile disporre del massimo raggio d'azione dell'A. A.
      Ciò fa parte della logistica aerea, la quale deve prefiggersi lo scopo di preparare quelle condizioni che valgano a permettere di utilizzare al massimo grado tutto l'efficienza delle forze aeree.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207