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      Che cosa non può ottenere una A. A. di una certa capacità offensiva dominante l'aria e perciò capace di impunemente scorrazzare in tutto il cielo nemico!
     
     
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      Sembra a taluno paradossale il pensare che la decisione delle guerre future potrebbe derivare da colpi inflitti al morale delle popolazioni, eppure è ciò che già si è verificato nella passata guerra e che, con maggiore evidenza, si verificherà nelle guerre future.
      L'esito della passata guerra non dipese che apparentemente dalle operazioni militari, effettivamente dipese dallo spezzarsi delle resistenze morali dei popoli che vennero sconfitti, spezzarsi di resistenze morali che derivò dall'enorme attrito fra i popoli in lotta.
      L'Arma aerea permette di raggiungere i popoli direttamente oltre le linee di battaglia, permette cioè di intaccare direttamente le resistenze dei popoli, e nulla vieta pensare che questa azione diretta possa raggiungere una grandiosità tale da giungere a spezzare le resistenze stesse anche lasciando intatti i rispettivi eserciti e la rispettiva marina. Non depose le armi un esercito tedesco ancora capace di combattere, non si consegnò al nemico una flotta pressoché intatta, allorché il popolo tedesco sentì venir meno la sua forza di resistenza?
      Non bisogna pensare a ciò che è oggi l'aviazione, bisogna pensare a ciò che, oggi, potrebbe essere. Certo che se noi dicessimo che le attuali potenze aeree delle varie nazioni possono decidere le sorti di una guerra, diremmo cosa non paradossale ma assurda addirittura.


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Il dominio dell'aria
di Giulio Douhet
De Alberti
1927 pagine 207

   





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