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      Garibaldi combattè tutto il giorno, affrontando il nemico in aperta campagna, ne scoperse il lato debole, lo assalì quando ravvisò il tempo opportuno, e decise della giornata.
      Avrebbe fatto di più se in quel giorno avesse egli avuto il comando supremo, o se fosse stato ascoltato il suo consiglio.
      Garibaldi aveva infatti intenzione di completare, quella sera stessa, la vittoria, tagliando ai francesi la ritirata su Civitavecchia; e il progetto sarebbe stato senza dubbio attuato; dopo lo scacco sofferto, il morale del nemico era depresso ad incominciare dall'Oudinot, sfinito, inoltre i francesi mancavano di cavalleria per coprire la ritirata, mentre Garibaldi coi lancieri del Masina e coi dragoni di linea, tutta gente fresca che nulla aveva sofferto dal combattimento, poteva giungere a Civitavecchia prima dei francesi e suscitare quelle popolazioni contro lo straniero. Che se non si fosse voluto precorrere i francesi in quel posto, si poteva prenderli di fianco nella loro ritirata: giacchè Garibaldi avrebbe potuto ingrossare le sue truppe coi due reggimenti di linea che non avevano ancora combattuto, e così trarre il miglior frutto della vittoria.
      Ma indarno Garibaldi insistette appoggiato da Galletti: Mazzini non voleva esporre la Francia ad una completa disfatta, e provocarne i risentimenti. Egli era il capo del triumvirato, e se i nostri si arrestavano nel momento il più propizio, era lui che doveva risponderne alla storia.
      Utilizzata o no la vittoria del 30 aprile si doveva capire che i francesi avrebbero voluto prendere la rivincita; meglio era dunque trarre partito della giornata, annientare il primo corpo di spedizione, circondando di una aureola gloriosa i difensori di Roma, ammirati da tutta Europa, poi prepararsi a far degna accoglienza al secondo corpo di spedizione, che la Francia ostinata nel volere ristaurato il potere dei papi ed ormai impegnata, avrebbe senza ritardo ordinato.


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Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904 pagine 508

   





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