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      Il prode Castellini cadeva colpito nel braccio, nel volto e nel petto; il bravo Frigerio cadeva egli pure colpito per non pił rialzarsi. Gli assalitori si ritrassero alquanto per riprendere fiato; erano stanchi si, ma non iscoraggiati; si appostarono rispondendo colpo a colpo; ma, ultimate le munizioni, dovettero cedere e ritirarsi dietro ordine del capitano Oliva, che per la morte del Castellini aveva assunto il comando. Anche il maggiore Caldesi erasi ritirato da Incudine e si era fermato a Cedegolo, dietro ordine del tenente colonnello Cadolini, ove venne raggiunto dall'Oliva coi suoi bravi che nel combattimento impari, avevano mostrato grande valore e fermezza.
      Il 10 luglio il tenente colonnello Bruzzesi rafforzato dal 2° battaglione del 9° reggimento e da una batteria del maggiore Dogliotti, cacciava gli austriaci da Lodrone e si spingeva ad Arzo posizione migliore.
      Padroni del forte d'Ampola i garibaldini mossero in avanti verso la gola, sulla sommitą della quale si trova il villaggio di Tiarno di sopra, mentre pił in basso vi č l'altro che si noma Tiarno di sotto.
      Avanti a quest'ultimo si apre la stretta valle alla cui sinistra si trova Bezzecca, oltre la quale la valle si stringe ancor pił, chiudendosi da monti e dal villaggio di Pieve al di lą del quale comincia il Lago di Ledro.
      La mattina del 20 due compagnie del 2° reggimento, tre del 7°, un battaglione del 6° ed il 1° bersaglieri occupavano Tiarno di sopra; poco dopo vi prendeva posizione pure il 9° comandato dal colonnello Menotti Garibaldi.


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Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904 pagine 508

   





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