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      Verso il tramonto la nostra situazione era delle pił critiche; i prussiani padroni del campo, minacciavano di assaltare la cittą. Ai nostri corpi che si ritiravano si procurava di assegnare posizioni pił indietro presso la cinta, con buoni recinti alcuni dei quali muniti di feritoie(150); ma invano: questi presi da panico non pensavano che mettersi in salvo, spargendo l'allarme in cittą e lo spavento dovunque.
      La nostra estrema sinistra, formata per la maggior parte della terza brigata, e situata a Talaut e Fontaine, alla vista della ritirata del centro, aveva spinto i suoi franchi tiratori sulla destra nemica, e marciava risolutamente per sostenerlo; sull'imbrunire alcuni corpi di mobilizzati sulla nostra destra, spiegandosi energicamente su Pouilly, obiettivo principale del campo di battaglia, ricacciarono il nemico dal terreno conquistato, e lo respinsero sino al di lą del Castello. In tal modo la quarta brigata, cui si doveva l'onore della pugna, venne sbarazzata dal nembo nemico che l'aveva avvolta da un pezzo; anzi, onore maggiore, nel respingere i reiterati assalti del 61° reggimento prussiano, e combattendo corpo a corpo, essa pervenne a togliergli la bandiera che, eroicamente difesa e sepolta sotto un monte di cadaveri, fu con altrettanto ardimento conquistata dai nostri, che la vollero trofeo del valore italiano.
      Io mi sono trovato presente a pugne ben micidiali, ma certamente, poche volte ho veduto sģ gran numero di cadaveri ammonticchiati su piccolo spazio, come ne vidi in quella posizione a tramontana, occupata dalla quarta brigata e da parte della quinta.


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Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904 pagine 508

   





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