Pagina (465/508)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Si vedeva però nel generale qualche cosa che lo contrariava - una nube offuscava la serenità del suo volto - non aveva potuto dar mano all'Albertone, non aveva avuto nessuna notizia della brigata Arimondi colla quale aveva perduto il contatto, nè(184) alcuna dal Comando supremo e questo lo angustiava.
      Il generale più tardi ordinò uno sbalzo più innanzi per tastare il nemico, ma questo non si mosse, soltanto raddoppiò il suo fuoco e mise in batteria sullo sprone delle alture del tucül alcuni pezzi d'artiglieria dai quali non trassero alcun effetto.
      Mentre così procedeva il combattimento della brigata Dabormida sulla fronte verso Adua, alle sue spalle, nella vallata succedente al Rebbi Arienni avveniva il tragico esodo della colonna Arimondi - arrestata nei suoi movimenti dai fuggiaschi della brigata Albertone, inseguiti alle reni da una massa imponente di nemici - veniva essa pure travolta e decimata prima che avesse potuto spiegarsi e prendere posizione per una energica difensiva.
      Non è possibile descrivere gli atti di valore - gli eroismi dei nostri ufficiali per sbarrare la via ai fuggiaschi - per arrestare le irrompenti - enormi masse nemiche. - Il colonnello Brusati alla testa del suo reggimento riuscì di tener testa e di fermare per alcun tempo la nera fiumana, ma minacciato da avvolgimento fu costretto a ripiegare - nel farlo ordinava a se il resto della brigata e dopo di avere tentato un'estrema resistenza, ne formava una colonna che guidò con fermezza ed intelligenza, radunando le truppe disperse e facilitandone la ritirata.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904 pagine 508

   





Albertone Arimondi Comando Dabormida Adua Rebbi Arienni Arimondi Albertone Brusati