Pagina (473/508)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Così finivano quasi tutti della compagnia comandata da Leopoldo Elia, preferendo morire piuttosto che darsi prigionieri.
      E un altro valorosissimo lasciava la vita in quella fatale giornata, un carissimo amico dell'Elia che merita di essere ricordato, il capitano Ciro Cesarini di Corinaldo.
      Uscito dalla scuola di Modena entrava come sottotenente nel 4° reggimento bersaglieri. Nel 1894 domandò ed ottenne di essere mandato in Africa e venne destinato col grado di tenente alla 2a compagnia cacciatori di guarnigione a Keren.
      Dopo pochi mesi venne chiamato alla 3a compagnia del 2° battaglione indigeni comandato dal maggiore Hidalgo - combattè da valoroso per l'espugnazione di Cassala e vi guadagnò la menzione onorevole e per merito fu promosso capitano nella 1a compagnia del 1° battaglione indigeni sotto il comando del maggiore Turitto.
      Col suo battaglione prese parte alla battaglia di Debra-Ailat ed all'inseguimento di Ras Mangascià.
      Quando si formò il corpo di operazione contro gli Scioani, col suo 1° battaglione indigeni entrò a far parte della brigata Albertone - che come si è visto - fu la prima ad impegnarsi nel combattimento del 1° marzo - ed a sostenere tutto il grave peso dell'immensa oste nemica per essersi distanziata dalle altre nostre brigate.
      Dopo la triste notizia del disastro toccato alle armi nostre nella battaglia d'Adua, alla famiglia, ai concittadini, agli amici, trepidanti per la sua sorte, venne notizia che il capitano Cesarini si trovava ad Adigrat; però la novella fu presto smentita.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904 pagine 508

   





Leopoldo Elia Elia Ciro Cesarini Corinaldo Modena Africa Keren Hidalgo Cassala Turitto Debra-Ailat Ras Mangascià Scioani Albertone Adua Cesarini Adigrat