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      Sicché il proletariato è reclutato in tutte le classi della popolazione.
      Il proletariato passa attraverso diverse fasi di sviluppo. La sua lotta contro la borghesia comincia dalla nascita.
      All'inizio a lottare sono i singoli lavoratori, poi i lavoratori di una fabbrica, poi quelli di un ramo produttivo in un luogo specifico contro il singolo borghese che li sfrutta direttamente. Essi contestano non solo i rapporti di produzione borghesi ma gli stessi strumenti di produzione; distruggono le merci concorrenti che provengono dall'estero, fanno a pezzi le macchine, incendiano le fabbriche, cercano di riconquistarsi17 la vecchia posizione di cui come lavoratori godevano nel Medioevo.
      In questo stadio i lavoratori costituiscono una classe dispersa in tutto il paese e divisa dalla concorrenza. Una loro resistenza più massiccia ancora non deriva dalla capacità di unirsi in autonomia, ma dall'unità della borghesia, la quale per raggiungere i propri obiettivi politici deve - e ancora può - mettere in movimento l'intero proletariato. In questo stadio dunque i proletari non combattono i loro nemici, ma i nemici dei propri nemici, i residui della monarchia assoluta, i proprietari terrieri, i borghesi non industriali, i piccoli borghesi. L'intero movimento storico è in tal modo concentrato nelle mani della borghesia; ogni vittoria così ottenuta è una vittoria della borghesia.
      Ma con lo sviluppo dell'industria il proletariato non solo cresce di numero; esso si coagula in grandi masse, diventa più forte e più consapevole della sua forza.


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Il Manifesto del Partito Comunista
di Karl Marx e Friedrich Engels
pagine 77

   





Medioevo