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      Quando dimostrano che sotto il loro dominio non esisteva il moderno proletariato, dimenticano però che proprio la borghesia moderna è un erede necessario del loro ordine sociale.
      D'altronde essi celano così poco il carattere reazionario della loro critica che la loro accusa principale contro la borghesia è che sotto il suo regime si sviluppa una classe che farà saltare in aria tutto il vecchio ordine sociale.
      Di più, essi accusano la borghesia di produrre un proletariato rivoluzionario, non un proletariato tout court.
      Nella prassi politica gli aristocratici partecipano dunque a tutte le misure di forza contro la classe lavoratrice, e nella vita quotidiana, malgrado i loro torniti stereotipi, si adattano a cogliere le mele d'oro31, e a scambiare fedeltà, amore, onore col commercio della lana di pecora, della barbabietola e della grappa32.
      Come il sacerdote è sempre andato d'accordo con il feudatario, così il socialismo pretesco si accompagna a quello feudale.
      Non c'è nulla di più facile che dare all'ascetismo cristiano un tocco socialistico. Forse che il cristianesimo non si è mobilitato anch'esso contro la proprietà privata, contro il matrimonio, contro lo Stato? Non ha forse predicato, al loro posto, la beneficenza, la carità, il celibato e la mortificazione della carne, la vita monacale e la Chiesa? Il socialismo sacro33 è solo l'acquasanta con cui il sacerdote benedice l'ira degli aristocratici.
     
      b) Il socialismo piccolo-borghese
     
      L'aristocrazia feudale non è l'unica classe ad essere stata rovesciata dalla borghesia e le cui condizioni di vita siano deperite e poi estinte nella moderna società borghese.


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Il Manifesto del Partito Comunista
di Karl Marx e Friedrich Engels
pagine 77

   





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