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      Quando sentiranno queste parole, e si vedranno preferire marinai e aurighi, con che faccia credete che si guarderanno a vicenda?
     
      Nel frattempo si beano della loro speranza, e non senza mio merito. E poi, benché lontani dalla vita pubblica, nessuno osa disprezzarli, i mendicanti in particolare, perché attraverso la cosiddetta confessione conoscono senza eccezione i segreti di tutti. Rivelarli, tuttavia, secondo loro, è peccato, salvo dopo una bevuta, quando vogliono dilettarsi di qualche racconto più divertente; ma anche allora raccontano i fatti solo in via ipotetica, senza far nomi. Se però qualcuno irrita questi calabroni, predicando al popolo, se ne vendicano a misura di carbone, e bollano il nemico con allusioni tanto scoperte da essere capite da tutti, salvo da chi non capisce proprio nulla. né la smettono di latrare, se prima non gli hai gettato il boccone in bocca.
     
      Eppure, quale commediante, quale ciarlatano andresti a vedere a preferenza di costoro, quando nella predica s'esibiscono in tirate retoriche che, pur nella loro assoluta ridicolaggine, s'attengono nel modo più spassoso alle norme sull'arte del dire tramandate dai maestri? Dio immortale! come gesticolano! E come cambiano voce! E come canterellano! Come si spenzolano verso l'uditorio e come mutano espressione! come punteggiano tutto con urla! Quest'arte oratoria viene trasmessa come un segreto da un fraticello all'altro: sebbene non mi sia concesso di venirne a conoscenza, tenterò comunque di procedere per congetture.


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Elogio della Follia
di Erasmo da Rotterdam (Erasmus Roterodamus)
pagine 124