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      È questo che secondo l’egregio conferenziere presiede a tutte le sedute spiritistiche che fa muovere le tavole indovinare i pensieri scrivere le comunicazioni. Questa teoria consuona perfettamente con quella delle secrezioni del cranio e delle forze di attrazione e di repulsione nelle molecole cerebrali.
      Per ultima analisi veniamo alla conclusione delle sue due ultime parti delle conferenze. Egli dice che le risposte sono sempre confuse quando si domandano cose riguardo alle quali nessuno dei presenti può avere idea precisa. Se il Sig. Pastore si fosse occupato d’indagare avrebbe visto che quelle sono alcune volte troppo chiare tanto che persone ne impedirono il seguito perchè si svelava ciò che si bramava segreto; che gli spiriti col solo dimostrarsi hanno già rivelata una grande cosa e col solo produrre dei fenomeni contrari alle leggi della fisica pongono in una nuova via più vasta e più proficua d’investigazione; che il criterio di chi riceve le comunicazioni dev’esser capace di distinguere il buono dal cattivo il superiore dal pessimo; conservarsi pari a se stesso e rammentarsi che egli ascolta i detti di uomini che furono; e che la morte non potè subitamente trasformare in esseri perfetti.
      Che uno spirito alcune volte assuma il nome di un altro è un fatto accertato che mistifichi anche; e questo che cosa prova? distrugge forse l’esistenza del fatto? Rammentiamoci che siamo ancora ai rudimenti di questo studio ed il dir troppo potrebbe condurci in errore. Si accetti tutto ciò che si può avere e poi si scelga attribuendo quel valore che merita senza però perdere l’idea generale per i dettagli.


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Lo Spiritismo
di Gino Fanciullacci
Cellini Firenze
1884 pagine 37

   





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