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      Che le risposte avute nei circoli sieno conformi al sentimento di chi le compone è ancora un errore io ed alcuni amici miei che non siamo per nulla bigotti ottenemmo comunicazioni ispirate dal più zelante cattolicismo. Le contradizioni che il Signor Pastore trova in appoggio delle proprie asserzioni sono anzi un’arme di difesa per li spiritisti perché provano che non una sola intelligenza comunica con loro e che il trapassare non mette l’uomo in condizioni di essere perfetto e di trovarsi per conseguenza con gli altri in una comune concordia d’idee.
      Non sono che i Cristiani che vanno direttamente in Paradiso come i Maomettani nei giardini pieni di luce e di eccitanti fanciulle e i Lapponi fra le foche e l’olio.
      Fra le belle cose che vorrebbe il Signor Pastore c’è il desiderio che gli spiriti denunziassero i reati ed organizzassero una specie di spionaggio a servizio dello Stato e dei privati. Idea molto salutare e morale; poi rincarando la dose dimostra che le false risposte danno l’immagine dell’ignoranza del medium e dei membri del circolo il qual modo di dire dimostra sempre più come egli non si occupò mai di studî cosiffatti e non si decise a farlo che in questi ultimi giorni quando si mise in testa di ritenere le pecorelle che fuggivano dal branco. Anzi uno di quelli spiriti che il dotto oratore burla prima che si udissero i suoi discorsi ci avvertì di non prestare ascolto a certo ronzio di vespa dicendoci all’incirca quello che sarebbe stato detto. Si omette di riprodurlo per le parole poco lusinghiere dirette ai preti dei diversi culti.


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Lo Spiritismo
di Gino Fanciullacci
Cellini Firenze
1884 pagine 37

   





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