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      Andiamo avanti: traduciamo letteralmente:
      «Molti membri della Società Reale ed io abbiamo veduto tutti nell’istante medesimo l’ombra d’una forma umana agitare le tende d’una finestra per lo spazio di due minuti e più poi scomparire a poco a poco dileguandosi». E discorrendo d’un altro fenomeno di persone cioè sollevate da terra parecchi metri e per più minuti rimaste mezzo addormentate nell’aria così scrive il Drookes: «Questo fenomeno il signor Home lo ha offerto ai nostri occhi più di cento volte rinnovando così il supposto sortilegio di Simon mago nell’anfiteatro di Roma».
      Quale mondo dunque è cotesto? Di che forze della natura pochi uomini privilegiati hanno dunque per sè il monopolio forse così potenti da rovesciare a terra le conclusioni che la scienza considerava assiomi?
      Così scrive il Crookes:
      La folla avida sempre del «soprannaturale» ci domanda: – Credete voi o non credete? – Ecco la risposta: noi siamo chimici noi siamo fisici; le attribuzioni nostre non sono di credere o di non credere ma bensì di constatare constatare in modo accertato se questo o quel fenomeno è o no immaginario. Il rimanente non tocca a noi. Ora in quanto alla perfetta realità di quei fenomeni noi dobbiamo concludere affermativamente: vi siamo costretti dall’evidenza. Noi non architettiamo ipotesi e teorie ma attestiamo semplicemente i fatti e non possiamo prendere di mira che una cosa soltanto: la verità. Le varie Commissioni che esaminarono i resultati delle esperienze gli uomini illustri gli uomini pratici d’ogni nazione che si unirono a noi nell’esame scrupoloso dei fatti hanno dovuto concludere con me: «Noi non diciamo soltanto che le cose di cui fummo testimoni sono verosimili; diciamo che sono che sono realmente».


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Lo Spiritismo
di Gino Fanciullacci
Cellini Firenze
1884 pagine 37

   





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