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      Un giovane milanese, Baldassare Capra, venuto a Padova per oggetto di studio, che andava esercitandosi nelle osservazioni astronomiche con la guida d'un tedesco, Simone Mayr, e che, col mezzo di comuni amici, aveva avuto da Galileo stesso istruzioni circa l'uso dello strumento, ebbe la disgraziata idea di appropriarselo e di pubblicare in latino un libro nel quale il plagio era condito di insinuazioni contro Galileo e di una quantità straordinaria di madornali errori. Il fatto, gravissimo, non poteva essere lasciato impunito, e ciò tanto più perchè altra occasione aveva avuto Galileo di dolersi del Capra, il quale aveva trovato da ridire a proposito delle opinioni da lui pubblicamente manifestate circa la nuova stella apparsa nell'ottobre del 1604. Denunziato il plagio ai Riformatori dello Studio ed istituito un processo, Galileo ottenne solenne riparazione con la condanna del Capra e il sequestro e la soppressione del suo libro; nè contento di ciò, pubblicò una sua "Difesa contro alle calunnie et imposture di Baldessar Capra", dandovi larghissima diffusione.
      I lavori dei quali siamo venuti fin qui brevemente discorrendo non sono tuttavia nè i soli nè i maggiori tra quelli che Galileo preparò e compì durante il suo soggiorno padovano: vanno infatti tra questi annoverati, una macchina per sollevare l'acqua morta e per la quale anzi ottenne un privilegio dal Senato, le esperienze ed un discorso intorno alla percossa, gli studi sull'armatura delle calamite, sull'isocronismo delle oscillazioni del pendolo, l'esplicito enunciato della legge degli spazii percorsi dai gravi liberamente cadenti, i primi esperimenti che condussero all'invenzione del termometro; appartengono infine a questo medesimo tempo gli studi e le ricerche con cui pose i fondamenti di quelle che tanti anni più tardi chiamò le "Nuove Scienze". E per nulla tacere di ciò che appartiene a questo periodo che, scarso di pubblicazioni ma copiosissimo di frutti, fu indubbiamente il più fecondo di tutta la sua vita, aggiungeremo che ad esso risalgono anche quegli studi letterari sul Tasso ed i relativi confronti con l'Ariosto che hanno suscitato e suscitano tuttavia così vivaci controversie.


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Galielo Galilei
di Antonio Favaro
Bietti Milano
1939 pagine 58

   





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