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      Gli anni che corsero tra la ripresa e il compimento di questo grandioso lavoro non poterono esservi interamente dedicati, sia perchè a quando a quando egli veniva distratto da altri studi, o impedito da pericolose malattie o da gravi preoccupazioni famigliari. Appartengono infatti a questo periodo della sua vita il perfezionamento del microscopio composto, nuovi studi sulla armatura delle calamite, pareri, dei quali veniva frequentemente richiesto dagli amici, consulti dati al Governo in materia di idraulica ed intorno ad altri argomenti, e nuove pratiche per ottenere che il Governo spagnuolo si decidesse ad adottare il metodo da lui ideato per la determinazione delle longitudini in mare e per il quale aveva inventata una nuova forma di cannocchiale da adattarsi alla testa degli osservatori e da lui chiamato col nome di Celatone. Anche la famiglia d'un suo fratello, stabilito come musicista alla Corte di Baviera, e che egli aveva fatto venire a Firenze e tenne per qualche tempo presso di sè, gli aveva procurati disgusti e dispiaceri gravissimi; e dei suoi tre figliuoli, l'unico maschio, da lui legittimato, indolente, sebbene dotato di forte ingegno, aveva finito per laurearsi ed accasarsi, rimanendo però pur sempre quasi interamente a suo carico: delle due figliuole, ambedue monache in S. Matteo d'Arcetri, soltanto la primogenita, la soave ed angelica Suor Maria Celeste, di mente e di ingegno acutissima, gli era motivo di conforti ineffabili, sebbene amareggiati dal pensiero d'essersi, con averla fatta monacare, privato di una assistenza che gli sarebbe stata tanto preziosa e della quale con l'avanzare degli anni dovette sentire e deplorare tanto maggiormente la mancanza.


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Galielo Galilei
di Antonio Favaro
Bietti Milano
1939 pagine 58

   





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