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      Infine, suppongo che venga rivelato il secreto dell'universo, e che, nuovo Atlante, io sia destinato a sostenere il cielo sulle mie spalle; perchč dovrņ io portarlo? Io sono libero, l'interesse non obbliga; io sarei il ministro dell'Altissimo; il bene ed il male della creazione dipenderebbero da me; con un sacrificio minimo potrei salvare tutti gli uomini; un mio capriccio potrebbe perderli perdendo me stesso; io sarei come Adamo nel paradiso terrestre dinanzi all'albero del bene e del male, che per costringermi a scegliere tra me e l'umanitą, bisognerebbe sempre un motivo, una prova, una ragione. Nč la mia ipotesi si dica esagerata e mostruosa; č l'ipotesi dell'umanitą che si prosterna innanzi a divinitą le quali potevano salvare il mondo con un pensiero, e, preferendo sč stesse ad ogni cosa, abbandonarono la terra al genio del male: e appellavansi Dei di misericordia. Dunque l'ordine nulla c'impone, non determina alcun dovere; se individuale, ci raccomanda la virtł di Macchiavelli; se universale, dą nuova forma al dilemma del bene e del male.
     
     
     
      Capitolo VI
     
      LA PERSONALITĄ Č MORALE ED IMMORALE
     
      Non potendosi evitare il dilemma morale nč colla veritą, nč colla stima dei valori, nč col bene assoluto, nč coll'ordine, la filosofia sottopose la ragione a un nuovo tormento, perchč determinasse la morale coll'idea della personalitą o della libertą. Per Kant questa teoria toccņ il sommo della perfezione e dell'errore.
      La libertą nega ogni vincolo, ogni obbligazione, ogni suggezione; in una parola č compiutamente libera; vasta quanto la volontą, non protegge che la nostra persona; indefinita nella sua carriera, lungi dallo spiegare il dovere, sviluppa l'interesse.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





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