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      Qui ogni filosofo che s'impadronisce dell'alterazione può rendere inviolabile la propria follìa: dato che cosa alcuna possa uscire dal nulla, che havvi d'impossibile? In pari tempo, lo stesso filosofo, combattendo gli altri sistemi, dichiara che tutto è impossibile, perchè l'alterazione ritorce i loro sistemi contro le tre forme dell'identità, dell'equazione e del sillogismo. No; se i sistemi dei filosofi hanno avuto una missione, un senso istorico, se sono stati sistemi, se hanno signoreggiata la ragione degli uomini, se l'impulso dei più antichi è giunto fino a noi, non è perchè uscissero dall'inane moto del possibile e dell'impossibile. È perchè, mentre falsificavano la rivelazione, l'accettavano; mentre credevano momentanee le contraddizioni eterne, cercavano di scioglierle con nuovi fatti indagati nel seno della natura; mentre pensavano d'incatenare la natura tutta intiera alle loro scoperte positive, le scoperte stesse s'aggiungevano alla tradizione dello scibile, e positivamente trasformandola rinnovavano la società.
     
     
     
      Capitolo XV
     
      LA SOCIETÀ E UN SISTEMA
     
     
      Nell'uomo isolato la rivelazione è limitata, fugace; ma l'uomo non nasce solitario, vive co' suoi simili; e la rivelazione si sviluppa nella società.
      Se dimandate alla logica l'origine della società, troverete che non può essere dedotta nè dal pensiero, nè dalla volontà dell'uomo. La società non può essere dedotta dal pensiero, perchè l'uomo, per desiderarla, avrebbe dovuto conoscerla prima, per imaginarla avrebbe dovuto provarne i vantaggi; quindi l'origine della società diventa impossibile su tutti i punti, mercè l'assioma che non s'impara se non ciò che si conosce.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693