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      Il primo atto della metafisica fu di accettare l'unità cristiana, sottomettendo i mortali all'unità dei cieli per l'influenza degli astri sulla terra. L'equazione iperbolica non reggeva al primo sguardo della ragione: poi non affermava la correlazione del sistema sociale col corso delle cose; limitavasi ad affermare l'unità di una stessa legge nella ragione dell'uomo e nelle cose della natura: la legge tenevasi mezzo provvidenziale, mezzo fatale: passava circolarmente dalla vita alla morte; la teoria, invece di sciogliere il dilemma, lo asseriva, poi lo traduceva nell'antitesi della generazione o della corruzione. Dopo il risorgimento, si diede ragione al fato contro la provvidenza delle idee, quasi si volesse giungere all'unità affermando l'unità dei disordine. Descartes abbandona la storia al caso; in sua sentenza il filosofo deve sdegnarla; essa si sottrae ad ogni dimostrazione. Bacone vede la storia interrotta da deserti, da ruine; le arti sole sembrangli animate da un soffio di vita; egli scansa il caos delle religioni per cercare nell'avvenire l'associazione universale dell'industria. Nel secolo decimottavo chiedesi giustizia alla natura, rivendicansi i diritti dell'uomo; convien pure mostrare che la natura accorda giustizia; per afferrare l'unità della storia universale, Herder fu ridotto a cercarla nella storia fisica dei globo. Giusta Herder, il globo è in progresso, le creazioni inferiori servono alle creazioni superiori; l'uomo, posto tra l'angelo e l'animale, è l'essere intermediario che collega due mondi; deve lasciare la terra per passare in una regione superiore.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





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