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      Istessamente il sacerdote, il profeta, sono i politici dell'universo; cercano l'ordine nell'immensa repubblica degli esseri visibili ed invisibili; sono ispirati dalla rivelazione, ma s'impongono in forza della realtā.
      Scoperta la formola dell'ordine, il legislatore ed il profeta non possono attuarla senza lotta, nč comprimere le ribellioni senza combattere, nč conservar l'ordine senza antivedere l'insurrezione, senza cercare di renderla materialmente impossibile. L'ordine, suggerito dall'ispirazione, viene dunque attuato dalla forza. Strana miscela di spontaneitā e di violenza, di poesia e di brutalitā, esce da una ispirazione che vuole liberi tutti gli istinti, felici tutti gli esseri; e nell'attuarsi diventa un'opera di guerra, si fonda sugli eserciti, sui tribunali, sulle prigioni, e non si conserva se non coordinando i suoi mezzi di offesa e di difesa contro i traviamenti individuali. Cosė la societā č doppia: violenta e spontanea. Esteriormente la societā opera coi mezzi meccanici, muovesi materialmente nello andamento, nello scopo, in ogni cosa; pure chi dispone degli eserciti, dei tribunali, delle prigioni? La forza invisibile della vita, che comanda alla logica, quindi distrugge i dilemmi critici, e che spegne nel nascere l'interversione degli istinti.
      Se si trasanda la rivelazione della vita, č forza chiedere alla ragione l'origine della societā; la ragione deve dedurla da un principio, svolgerla logicamente, e si arriva non alla scienza sociale, ma alla metafisica della societā. Cosė Montesquieu crede spiegata la societā dicendo che l'uomo vi nasce: ma tutti gli animali nascono in societā; perchč l'uomo rimane associato?


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





Montesquieu