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      Nel sistema mistico la vita non è più indeterminata; è la vita del Cristiano o del Musulmano, del Musulmano o del Buddista; il nostro ritmo non è più l'istinto originale d'ogni uomo che viene in questo mondo; è questa o quella rivelazione interiore. L'amore diventa l'amore di Petrarca o di Rousseau; i valori per sè astratti e quasi commerciali si trasformano in beni inalienabili. La fanciulla ha scelto il suo fidanzato; il padre è avvinto alla sua prole; i beni dell'amore e della famiglia sono fissati, i nostri destini non ammettono più scambio, nè sostituzione. Dunque, il sistema meccanico, che è l'opera del sistema mistico, vero o falso, si presenta a noi come il mezzo naturale della nostra esistenza; non pensiamo più a cambiario; viene idealizzato, abbellito, perfezionato, non mai rinnegato. La nostra vita s'aggira ne' circoli tracciati dall'abitudine, la nostra imaginazione si avvolge nelle spirali dell'analogia; non vogliamo nè possiamo più uscirne. Non è dato di combattere i costumi colle leggi, non si può imporre una religione respinta dal sentimento mistico di un popolo: non si può nemmeno sedurre una tribù di pastori, offrendole i beni dell'incivilimento. I valori che non entrano nella armonia del sistema mistico sono rifiutati; i piaceri, gl'interessi, gli onori che non ci toccano, non sono per noi piaceri, nè interessi, nè onori. Ogni sistema mistico ha i suoi sentimenti, le sue attrazioni, i suoi valori; e perciò stesso che esiste, respinge tutti gli altri sistemi mistici coi sistemi meccanici che ne sono la conseguenza.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





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