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      Perchè si attui, non basta che la natura corrisponda materialmente alla nostra aspettativa, che ci largisca tutti i tesori desiderati; urge altresì che l'uomo non incontri l'ostacolo dell'uomo, che la guerra sia spenta. Essa è il più terribile de' flagelli, si oppone alla libertà, paralizza la società, l'assorbe in un'opera meccanica d'offesa e di difesa, toglie all'uomo tutti i tesori che gli sono prodigati dalla natura. L'umanità non governerà il globo se prima non giunge a governare sè stessa.
      Come potremo governare noi stessi? Lo potremo quando l'umanità sarà materialmente associata; e non lo sarà se non quando tutti gli interessi saranno realmente solidari. Così l'utopia della vita suppone l'associazione universale, in cui ogni uomo, cercando il suo proprio interesse, sarebbe utile a tutti gli uomini, nella stessa guisa che ogni banchiere trovasi interessato a sapere ricchi e prosperi i suoi corrispondenti. La società non è vera società che là dove la solidarietà trovasi attuata, non in parole, ma in fatto; l'interesse dell'inventore è quello degli uomini che profittano della sua invenzione; lo scienziato non cerca se non la verità, ed è utile a tutti: tale è il procedere verso la solidarietà, verso l'associazione universale.
     
     
     
      Capitolo XI
     
      LA POESIA
     
      Nella poesia il ritmo della vita si manifesta puro e scevro d'ogni altro elemento: il poeta sdegna la realtà, non si sottomette ai fatti, finge, mente; vuol essere assolutamente libero, e giunge a rivelare il ritmo della vita e il sistema mistico che lo anima, perchè non tiene in conto alcuno la verità meccanica delle sue parole.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693