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      Le cause della pazzia sarebbero scoperte coll'autopsia? No; vedendo la lesione organica potremmo scorgere la sede della malattia, le cause meccaniche corrispondenti alla vita falsata; ma il falso stesso della vitalità alienata ci sfuggirebbe ancora. - Del resto, la pazzia si palesa il più delle volte come l'effetto di cause morali: in qual modo la fisica potrebbe oltrepassare l'ispezione dei muscoli e dei nervi per afferrare l'influenza d'un fatto su di una passione? La malattia viene destata dalla collera, dall'amore, dall'imitazione, dal piacere, dal dolore; ed anche dopo avere esplorate tutte le cause fisiche, il fisico dovrebbe rinunciare alla spiegazione della metà dei fenomeni della alienazione mentale, in cui la malattia si trasmette dalla vita alla vita.
      Se la teoria fisica non può determinare nè i caratteri, nè le cause della follìa, non è guari più felice nella cura dell'infermo. Qui l'impotenza dei farmaci è confessata dai medici più illustri: ne' manicomj si curano le malattie accessorie, o si conserva la salute dell'alienato co' mezzi suggeriti dall'igiene; ma non si diminuisce con alcuna medicina il disordine della mente. Dunque la realtà fisica non può nè determinare la linea di separazione che divide la pazzia dallo stato regolare della vita, nè scoprire le cause del male, nè rendere la ragione all'infermo. Ciecamente empirica ne suoi tentativi, la teoria fisica rimane sempre esterna al problema della follìa.
      La teoria intellettuale aspira a discoprire nell'intelligenza il secreto dell'alienazione mentale: la sua pretensione sembra ragionevole; il pazzo ragiona, s'inganna, si crede principe, re, Dio: chi giudicherà questo disordine intellettuale, se non l'intelligenza?


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





Dio