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      La vostra occupazione non č nemmeno un fatto, č una metafora; voi occupate appena lo spazio di cinque piedi; in qual modo volete che la metafora vi arroghi la proprietą di vasti campi? Essere libero, occupare una terra, escluderne per sempre tutti gli uomini, sono tre fatti distinti. La libertą č in noi, l'occupazione č limitata; l'atto di restar padrone della terra ad esclusione d'ogni uomo, costituisce solo la proprietą: qual'č il principio che lo consacra? La libertą? Essa fonda in pari tempo la comunanza e la proprietą. L'occupazione? Essa fonda in pari tempo la proprietą e la comunanza. Il dilemma non č distrutto.
      I giureconsulti hanno inteso che l'occupazione per sč non sottraeva la proprietą alla comunanza: hanno quindi imaginato un nuovo titolo per legittimare la stessa occupazione; hanno supposto che l'occupazione degli attuali proprietari č valida perchč sancita dal consenso generale di tutti gli uomini. Il consenso universale fu veramente chiesto? fu concesso? era possibile? La vana ipotesi non regge; e pertanto Puffendorf v'aggiunse la nuova ipotesi, che siasi accettata, la divisione nata dalle primitive occupazioni, per evitare il disordine di una nuova divisione. Puffendorf riconosce adunque il diritto alla comunanza universale; questo č il suo vero principio; secondo lui la proprietą individuale sorge da questa comunanza, si fonda in un contratto tacito, implicito, ragionato: il contratto č il titolo per il quale si evita l'antinomia della libertą e dell'eguaglianza.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





Puffendorf