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      In sentenza sello Stagirita, la proprietà fonda la famiglia, e ad essa dobbiamo la costituzione della famiglia cristiana; la proprietà, disse Aristotele, fissa l'uomo al suolo e di fatto ha sbandito il vivere nomade e incerto dei barbari: la proprietà, soggiunge egli, confida il suolo alla cupidigia dell'individuo, e l'uomo ha creata l'agricoltura, ha trasformato la terra. La proprietà, continua lo stagirita, stimola, esalta l'operosità umana, e l'industria, il commercio, la navigazione confidati all'egoismo diedero all'Europa il dominio dei mari e il predominio su tutte le terre. Secondo Aristotele, la proprietà ordina i governi; e di fatto tutti i governi furono fondati sulla proprietà, sì che ne' più inciviliti potesse apparire un'ombra di ragione trasformata in merce, e trafficata nell'interesse de' ricchi. Finalmente, la proprietà, secondo Aristotele, trovasi presso tutte le Nazioni; per cui si può affermare che sia voluta dalla natura: e fu, ed è voluta dalla natura, poichè noi vediamo ancora sulla terra il regno del più forte. Ma tutta l'apologia della comunanza scritta da Platone regge tuttora; da duemila anni assiste ad ogni progresso; coloro stessi che l'ignorano o che la ripudiano, l'adottano involontari se combattono per un progresso: la comunanza di Platone s'inoltra nel mondo romano,, ordina la chiesa del medio-evo, istituisce lo Stato moderno, rifulge in tutti gli scritti della rivoluzione; sciagurato colui che può dimenticare la Repubblica di Platone vivendo nelle nostre repubbliche.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





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